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Capri in festa: dove il calcio è passione, eleganza e appartenenza

Capri in festa: dove il calcio è passione, eleganza e appartenenza

A Capri, le emozioni arrivano lente ma travolgenti. Hanno il profumo della salsedine e dei limoni appena colti, il riflesso dei faraglioni al tramonto e il suono ovattato delle voci che si intrecciano in Piazzetta. Ma ci sono giorni in cui quest’isola, regina di charme e discrezione, si lascia andare all’esultanza vera. E ieri è stato uno di quei momenti: Capri ha festeggiato, con il cuore gonfio di orgoglio, una vittoria che parla di calcio, ma soprattutto di identità.

Perché a Capri il calcio non è solo uno sport: è cultura popolare, è sentimento condiviso, è legame profondo con una squadra che rappresenta un intero popolo. Il Napoli, qui, non è solo una squadra di Serie A: è parte della famiglia. Ogni partita si vive come un rito collettivo, e ogni vittoria si trasforma in una dichiarazione d’amore all’azzurro, che – guarda caso – è anche il colore del nostro mare.

Capri e il Napoli hanno un legame che va oltre la geografia. È una connessione di sangue e spirito. Nei bar di Anacapri, nei ristoranti storici di Marina Grande, nei salotti nascosti delle ville vista mare, si parla del Napoli con lo stesso calore con cui si parla di un parente stretto. Ogni gol viene raccontato come fosse un ricordo di famiglia. Ogni stagione lascia un segno che qui, sull’isola, resta inciso tra le onde e le pietre.

E non è un caso se molti calciatori del Napoli, di ieri e di oggi, hanno scelto Capri come loro rifugio del cuore. Da Lorenzo Insigne a Dries Mertens, da Ciro Immobile (legato all’isola da rapporti familiari e affettivi) a Fabio Quagliarella e Gianluigi Donnarumma, fino ai nuovi volti del calcio azzurro: tutti, almeno una volta, hanno vissuto Capri non come ospiti, ma come amici di casa. Qui hanno trovato quel mix perfetto di discrezione, bellezza e accoglienza che solo questa terra sa offrire.

Ieri sera, la Piazzetta era un palcoscenico spontaneo: luci calde, applausi sinceri, brindisi in calici sottili, cori che si alzavano tra un gin tonic e una risata. Il glamour c’era, ma era il glamour tipico di Capri: sandali in cuoio, lino bianco, sguardi complici, la luna piena a fare da regista. La festa ha attraversato tutta l’isola, da Villa Jovis alle spiagge del Faro, passando per i vicoli dove il calcio si gioca ancora per strada.

In quei momenti, Capri non era solo bellezza: era cuore, era orgoglio, era Napoli. E mentre qualcuno guardava il mare pensando ai campioni che torneranno presto per l’estate, l’isola sussurrava una sola parola, limpida come il suo cielo: appartenenza.

Capri Celebrates: Where Football Becomes Passion, Elegance, and Identity

In Capri, emotions don’t rush in — they arrive slowly, yet powerfully. They carry the scent of sea breeze and fresh lemons, the golden glow of the Faraglioni at sunset, and the soft murmur of voices weaving through the Piazzetta. But some days, this island — queen of charm and discretion — lets loose, embracing the full joy of the moment. Yesterday was one of those days: Capri celebrated with a heart full of pride, not just a victory in football, but a reaffirmation of identity.

Because on this island, football is not just a game — it’s culture, emotion, and deep-rooted loyalty. For Capri, Napoli is more than just a football club — it’s part of the family. Every match is a ritual, every win a shared heartbeat. The color blue here isn’t just a jersey — it’s the sea, the sky, the soul of the people.

The bond between Capri and Napoli goes far beyond geography. It’s a connection of heart and history. In Anacapri cafés, Marina Grande trattorias, and private terraces with sea views, Napoli is spoken of with the affection of a close relative. Every goal is remembered like a family story, every season becomes part of Capri’s living memory.

It’s no coincidence that many Napoli players — past and present — have chosen Capri as their personal haven. From Lorenzo Insigne to Dries Mertens, from Ciro Immobile (with deep family ties to the island) to Fabio Quagliarella and Gianluigi Donnarumma, they’ve all spent time here — not as celebrities, but as locals. They come for the peace, the beauty, and the warm hospitality that only Capri can offer.

Last night, the Piazzetta was a spontaneous stage: golden lights, heartfelt applause, crystal glasses clinking in cheers, chants rising between sips of gin and smiles. The glamour was real, but it was pure Caprese glamour: handmade leather sandals, crisp linen, knowing glances, and a full moon directing the show. The celebration rippled across the island, from Villa Jovis to the beaches of the Faro, through alleyways where kids still kick a ball like nowhere else in the world.

In those moments, Capri was more than just beauty — it was soul, pride, and a piece of Napoli. And while some looked out over the sea, already imagining the return of their favorite players this summer, the island seemed to whisper one word, as clear as the sky above: belonging.