Capri e i Papi
L’isola di Capri, celebre per la sua bellezza naturale, vanta anche un antico e profondo legame con la storia della Chiesa e dei Papi. Questo rapporto, pur non traducendosi mai in un dominio diretto del Vaticano sull’isola, si è manifestato attraverso influenze religiose, culturali e politiche che si sono protratte per secoli.
V secolo: L’esilio di San Costanzo
La tradizione vuole che San Costanzo, vescovo di Costantinopoli o di Capri secondo diverse fonti, sia stato esiliato sull’isola durante il V secolo. Qui avrebbe svolto un’intensa opera di evangelizzazione, diventando patrono di Capri. Questo evento segna l’inizio della stabile cristianizzazione dell’isola sotto l’influenza morale e spirituale del Papato.
Medioevo: La protezione papale
Tra il XII e il XIV secolo, Capri assistette all’edificazione di numerose chiese e monasteri. I Pontefici concessero privilegi spirituali ai luoghi sacri dell’isola, come indulgenze e protezioni, consolidando la presenza ecclesiastica. Testimonianze di tali concessioni si trovano negli archivi vaticani e in alcuni diplomi papali conservati a Napoli (cfr. G. Galasso, “Medioevo Meridionale”, 1995).
1371: Il Monastero di San Giacomo
Nel 1371, il conte Giacomo Arcucci, segretario della regina Giovanna I d’Angiò, fondò il Monastero di San Giacomo. L’opera ricevette il riconoscimento e la benedizione dell’autorità papale, come confermato da documenti conservati negli Archivi Vaticani (cfr. Archivio Segreto Vaticano, Reg. Vat. 256, ff. 112-113).
Età moderna: Rapporti politici e religiosi
Durante il XVII e XVIII secolo, Capri rientrò nelle complesse relazioni tra il Regno di Napoli e il Papato. Sebbene l’isola fosse amministrativamente parte del Regno, la Chiesa continuò a esercitare un’influenza importante, approvando pratiche religiose e mantenendo una presenza clericale rilevante (cfr. C. Russo, “Il Regno di Napoli in età moderna”, 2010).
Ottocento-Novecento: Rifugio spirituale
Nei secoli XIX e XX, Capri divenne un rifugio prediletto da religiosi, artisti e intellettuali spesso vicini al mondo vaticano. Personalità ecclesiastiche scelsero l’isola per soggiorni di meditazione e studio, rinsaldando l’antico legame spirituale con Roma.
Un evento significativo avvenne nel 1992, quando Joseph Ratzinger, futuro Papa Benedetto XVI, ricevette il prestigioso premio “Capri San Michele” per i suoi scritti teologici, confermando il valore spirituale e culturale che Capri riveste anche nella contemporaneità.
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Oggi: Tradizioni vive
Ancora oggi, il legame storico tra Capri e il Papato sopravvive nelle tradizioni religiose dell’isola, in particolare nella celebrazione della festa di San Costanzo, che richiama pellegrini e rinforza la memoria collettiva del legame ultrasecolare con la Chiesa.
Fonti principali:
G. Galasso, “Medioevo Meridionale”, Laterza, 1995.
C. Russo, “Il Regno di Napoli in età moderna”, Il Mulino, 2010.
Archivio Segreto Vaticano, Registri Vaticani.
Premio Capri San Michele, archivio storico.
Historical Connections between Capri and the Popes
The island of Capri, renowned for its natural beauty, also boasts an ancient and profound bond with the history of the Church and the Popes. Although this relationship never translated into direct Vatican rule over the island, it manifested through religious, cultural, and political influences that endured for centuries.
5th Century: The Exile of Saint Costanzo
According to tradition, Saint Costanzo, bishop of either Constantinople or Capri depending on different sources, was exiled to the island during the 5th century. There, he is said to have carried out an intense work of evangelization, becoming the patron saint of Capri. This event marks the beginning of the island’s steady Christianization under the moral and spiritual influence of the Papacy.
Middle Ages: Papal Protection
Between the 12th and 14th centuries, Capri saw the construction of numerous churches and monasteries. The Popes granted spiritual privileges to the island’s sacred sites, such as indulgences and protections, consolidating the ecclesiastical presence. Evidence of these concessions can be found in the Vatican archives and some papal diplomas preserved in Naples (see G. Galasso, “Medioevo Meridionale,” 1995).
1371: The Monastery of San Giacomo
In 1371, Count Giacomo Arcucci, secretary to Queen Joanna I of Anjou, founded the Monastery of San Giacomo. The institution received recognition and blessing from the papal authority, as confirmed by documents kept in the Vatican Archives (see Vatican Secret Archive, Reg. Vat. 256, ff. 112-113).
Modern Era: Political and Religious Relations
During the 17th and 18th centuries, Capri was part of the complex relations between the Kingdom of Naples and the Papacy. Although the island was administratively part of the Kingdom, the Church continued to exercise significant influence, approving religious practices and maintaining a strong clerical presence (see C. Russo, “Il Regno di Napoli in età moderna,” 2010).
19th-20th Centuries: A Spiritual Refuge
In the 19th and 20th centuries, Capri became a favored refuge for clergy, artists, and intellectuals often close to the Vatican world. Ecclesiastical figures chose the island for retreats of meditation and study, strengthening its ancient spiritual bond with Rome.
A significant event occurred in 1992 when Joseph Ratzinger, the future Pope Benedict XVI, was awarded the prestigious “Capri San Michele” Prize for his theological writings, confirming Capri’s continuing spiritual and cultural significance.
Today: Living Traditions
Even today, the historical connection between Capri and the Papacy survives in the island’s religious traditions, particularly in the celebration of the Feast of Saint Costanzo, which draws pilgrims and reinforces the collective memory of this centuries-old bond with the Church.
Main Sources:
- G. Galasso, “Medioevo Meridionale,” Laterza, 1995.
- C. Russo, “Il Regno di Napoli in età moderna,” Il Mulino, 2010.
- Vatican Secret Archive, Vatican Registers.
- Capri San Michele Prize, historical archive.