MyCapri ©2024
Blog Magazine design by
Into The Net 
mycapri.it non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001.

Addio ad Arnaldo Pomodoro: si spegne un gigante della scultura contemporanea

Il mondo dell’arte piange una grande perdita

Il mondo dell’arte piange la scomparsa di Arnaldo Pomodoro, uno dei più grandi maestri della scultura italiana. L’artista si è spento nella serata di domenica 22 giugno, nella sua casa di Milano. Aveva quasi 99 anni.

Un destino beffardo ha voluto che Pomodoro, nato il 23 giugno 1926 a Morciano di Romagna, non riuscisse a raggiungere il traguardo simbolico del suo novantanovesimo compleanno.

Un linguaggio scultoreo unico e riconoscibile

Con la morte di Pomodoro, l’Italia perde una delle figure più iconiche dell’arte contemporanea. Il suo stile inconfondibile ha saputo unire tradizione e innovazione, creando un linguaggio scultoreo riconosciuto in tutto il mondo.

Le sue celebri sfere di bronzo attraversate da fratture e meccanismi interni sono oggi simboli universali. Queste opere monumentali si trovano in musei e piazze prestigiose, da New York a Dublino, da Berkeley al Trinity College.

Un’eredità che va oltre le sfere

Tuttavia, l’eredità di Pomodoro va ben oltre le sue sfere iconiche. Infatti, la sua produzione comprende colonne, obelischi e scenografie teatrali. Tra le sue opere più note, spicca Rive dei Mari, installata al Jumeirah Capri Palace di Anacapri. 

Ogni creazione riflette una poetica profonda. La superficie liscia del bronzo si apre per svelare universi meccanici interni, una metafora della condizione umana, sospesa tra ordine e caos.

Una carriera costruita con rigore e visione

Arnaldo Pomodoro era anche fratello del designer Gio Pomodoro. Ha iniziato il suo percorso artistico negli anni Cinquanta a Pesaro. In seguito si è trasferito a Milano, dove ha fondato il suo atelier e l’omonima Fondazione.

Milano lo ha accolto e amato come uno dei suoi artisti più rappresentativi. Non a caso, è proprio qui che ha scelto di concludere la sua straordinaria vita.

Un addio che segna la fine di un’epoca

La scomparsa di Pomodoro segna la fine di un’epoca per l’arte italiana. Con lui perdiamo non solo un grande maestro, ma anche un testimone lucido del Novecento artistico.

Le sue opere continueranno a vivere, ispirando le future generazioni e mantenendo viva la memoria di un’arte che sa parlare al cuore e alla mente.

Addio, Maestro Pomodoro. Il tuo bronzo è eterno.

Farewell to Arnaldo Pomodoro: A Giant of Contemporary Sculpture Passes Away

The art world mourns a great loss

The art world is mourning the passing of Arnaldo Pomodoro, one of the greatest masters of Italian sculpture. The artist died on the evening of Sunday, June 22, at his home in Milan. He was just one day away from turning 99.

In a cruel twist of fate, Pomodoro—born on June 23, 1926, in Morciano di Romagna—did not live to see this symbolic milestone.

A unique and recognizable sculptural language

With Pomodoro’s death, Italy has lost one of its most iconic figures in contemporary art. His unmistakable style combined tradition and innovation, creating a sculptural language celebrated worldwide.

His famous bronze spheres, fractured to reveal intricate inner mechanisms, have become universal symbols. These monumental works are displayed in prestigious museums and public spaces, from New York to Dublin, from Berkeley to Trinity College.

A legacy beyond the spheres

However, Pomodoro’s legacy goes far beyond his iconic spheres. His body of work includes columns, obelisks, and theatrical stage designs. Among his best-known pieces is Rive dei Mari, installed at the Jumeirah Capri Palace in Anacapri. 

Each creation reflects a profound poetic vision. The smooth bronze surfaces open unexpectedly to reveal complex inner worlds, a metaphor for the human condition suspended between order and chaos.

A career built on vision and discipline

Arnaldo Pomodoro was also the brother of renowned designer Gio Pomodoro. He began his artistic journey in the 1950s in Pesaro, later moving to Milan, where he established his studio and the foundation that bears his name.

Milan welcomed and embraced him as one of its most distinguished artists. Fittingly, it is here that he chose to end his extraordinary life.

A farewell that marks the end of an era

Pomodoro’s passing marks the end of an era for Italian art. With his death, we lose not only a great master but also a witness to the artistic movements of the 20th century.

His works will continue to speak to future generations, preserving the memory of an art form that knows how to speak to both heart and mind.

Farewell, Maestro Pomodoro. Your bronze is eternal.